Il nome ufficiale è miodesopsie, ma sono comunemente indicate come mosche volanti e sono il risultato di ombre sulla retina. Da cosa sono causate e quando rivolgersi allo specialista? Ne abbiamo parlato con il professor Mario Romano, Direttore dipartimento di oculistica di Humanitas Castelli e professore di Oftalmologia di Humanitas University.
Professor Romano, cosa sono le mosche volanti?
“Si tratta di corpi mobili (detti floaters), puntiformi e filamentosi, presenti nel campo visivo come piccole macchie scure, che si spostano seguendo i movimenti degli occhi e diventano particolarmente evidenti quando si fissa una superficie chiara o retroilluminata“.
Chi sono le persone più predisposte?
“Questa alterazione si può manifestare a qualunque età: si presentano con maggiore frequenza intorno ai 50-60 anni, ma possono comparire già tra i 20 e i 30 anni, soprattutto in occhi miopi, o persino essere presenti fin dall’infanzia e accompagnare la persona anche per tutta la vita”.
Perché si presentano?
“Di solito la comparsa delle miodesopsie è legata al naturale invecchiamento del corpo vitreo, presente nel bulbo oculare. Il progressivo deterioramento di questa microstruttura inizia con la disidratazione della componente gelatinosa e porta alla formazione di piccoli frammenti o addensamenti filamentosi di proteine, che bloccano in parte i raggi luminosi che penetrano nell’occhio, creando diffrazione della luce e proiettando la loro ombra sulla retina. Nella maggior parte dei casi le mosche volanti non causano eccessivi fastidi, ma talvolta possono portare all’occasionale annebbiamento della vista, soprattutto mentre si legge o si guarda la tv o il monitor del computer”.
Quando bisogna rivolgersi allo specialista?
“Nella maggior parte dei casi la comparsa delle mosche volanti può essere segno di un distacco posteriore del vitreo. Si tratta di un fenomeno che nel 50% delle persone tende a verificarsi dopo i 50 anni ed è una condizione molte comune nei miopi e negli anziani, di per sé non pericolosa, soprattutto se avviene gradualmente. Talvolta può invece essere segno di lesioni della retina, emorragie o tumori. Per questo, alla comparsa dei primi sintomi, è sempre meglio sottoporsi a un’accurata visita oculistica, completa di esame del fondo oculare“.
Come curarle?
“Sono veramente pochi i casi in cui serve l’intervento chirurgico. Sarà sempre l’oculista a decidere quando è indispensabile. Per alleviare i disturbi, oltre ai trattamenti medici veri e propri esistono alcune semplici strategie e rimedi naturali per i casi meno seri, che possono ridurre il fastidio provocato dalle mosche volanti e aiutare a conviverci”.
Ad esempio?
“Prima di tutto, mantenersi idratati. Avere un organismo ben idratato aiuta a ridurre l’aggregazione delle proteine nel corpo vitreo. Per questo, soprattutto nei mesi caldi, è importante bere più acqua, ma anche aumentare le porzioni di frutta e verdura ricche di elementi (sali minerali, vitamine, antiossidanti, enzimi) che aiutano a ripristinare la normale fisiologia del collagene vitreale. Consiglio anche di indossare gli occhiali da sole all’aperto, soprattutto in condizioni di forte luminosità, in modo da filtrare i raggi solari così da mitigare l’effetto delle ombre proiettate sulla retina dai corpi mobili e ridurre i fastidi alla vita. Inoltre, spesso è utile compiere dei movimenti rotatori con gli occhi in modo che i copri mobili ‘semplicemente’ si spostino ai margini del campo visivo”.
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