La cura non si ferma in Humanitas Gavazzeni e Castelli, al lavoro per tornare a rispondere ai bisogni del territorio, senza tralasciare l’impegno sul fronte Covid. Parole chiave: responsabilità, sicurezza e programmazione, anche grazie ai servizi di prenotazione online.
Riconvertire un ospedale che, nell’emergenza, era stato completamente dedicato ai pazienti Covid: questa la sfida della Fase 2 per Humanitas a Bergamo.
Se nei mesi scorsi le emergenze e le terapie salva-vita non si sono mai fermate, l’impegno ora è tornare progressivamente a rispondere a tutti i bisogni del territorio, con priorità a percorsi oncologici e cardiologici, ripartendo da quelle persone che, causa pandemia, hanno dovuto posticipare visite ed esami.
In questo periodo in cui dobbiamo convivere con il virus, l’ospedale sta attuando radicali cambiamenti in funzione della sicurezza, che influiscono sui servizi e che necessitano di una stretta collaborazione da parte dei pazienti. Perché la sicurezza, oggi più che mai, è condivisione di responsabilità.
Cautela e priorità. Così si disegna la convivenza con il virus.
L’assistenza ai malati Covid non si ferma. Rimane attiva la separazione dei flussi al Pronto Soccorso, con sale di osservazione ricavate da un’ala che, prima della pandemia, era adibita ad ambulatori e un percorso “Covid-free”. Per motivi di sicurezza, l’accesso agli accompagnatori non è consentito ma sono state allestite tende esterne in cui sostare.
Attività di ricovero
Ricovero di pazienti “dubbi”
I pazienti che necessitano di ricovero ma presentano un quadro clinico dubbio, vengono isolati in stanze singole all’interno del cosiddetto “reparto grigio”. Qui le équipe danno assistenza medica e, una volta stabilita la negatività o positività a Covid-19, indirizzano la persona al reparto più idoneo per proseguire la cura.
Aree Covid sempre attive e isolate
Due reparti dotati di sala operatoria, letti di Terapia Intensiva e macchinari per la diagnostica: così prosegue la cura dei pazienti Covid in Gavazzeni. Un ospedale nell’ospedale, con personale dedicato.
Uno dei due reparti di Castelli, invece, resta destinato ai pazienti Covid che necessitano di bassa intensità di cura.
Il percorso di pre-ricovero
L’ospedale sta progressivamente riaprendo le agende dei ricoveri e ambulatori usando criteri di priorità stabiliti con Ats e Regione Lombardia.
A tal fine, durante l’iter di pre-ricovero tutti i pazienti vengono sottoposti a tampone per verificare l’eventuale positività a Covid-19. Per ridurre al minimo i rischi, il protocollo sanitario prevede che il paziente, se risulta negativo, venga ricoverato dopo 48-72 ore dall’esecuzione del tampone.
Le nuove modalità di accesso ai servizi in ospedale
Gli ospedali si sono evoluti per evitare assembramenti: in questa nuova fase, la collaborazione e la responsabilità di tutti i pazienti sarà il fattore chiave per garantire sicurezza e qualità delle cure.
Esami del sangue e analisi di laboratorio
Per questioni di sicurezza, non è più possibile presentarsi in ospedale senza una prenotazione.
Gli appuntamenti per gli esami del sangue si prendono:
- online (solo per Gavazzeni), cliccando su Servizi Online
- al telefono (per Gavazzeni e Castelli) chiamando il numero 035.4204.300, da lunedì a venerdì, dalle ore 9 alle 17.
Prenotazioni di visite ed esami
Non è consentita la prenotazione di persona agli sportelli. Visite ed esami sono prenotabili solo con queste modalità:
- per Gavazzeni: telefonicamente al numero 035.4204.300, da lunedì a venerdì, ore 9-17 oppure online su humanitasgavazzeni.it
- per Castelli: telefonicamente al numero 035.4204.300, da lunedì a venerdì, ore 9-17.
Ritiro referti
Il ritiro referti è solo su appuntamento e non ad accesso libero. In base al calendario rilasciato al momento della prestazione sanitaria, i pazienti dovranno prenotare il ritiro referti attraverso il pulsante Servizi Online.
Gli esami di laboratorio, invece, sono disponibili nelle sezioni “Referti Online” dei siti di Humanitas Gavazzeni e di Humanitas Castelli come già accadeva prima dell’emergenza.
Prestazioni sospese per l’emergenza sanitaria
Per agevolare questa ripresa graduale delle attività, il Servizio Clienti contatta i pazienti per fissare gli appuntamenti che erano stati sospesi negli scorsi mesi. In questa fase, il personale sottopone i pazienti a un breve questionario anamnestico per valutare il loro stato di salute.
Le misure organizzative per garantire la sicurezza di tutti
Al fine di tutelare la salute di pazienti e operatori, gli ospedali Humanitas di Bergamo hanno adottato una serie di accorgimenti che garantiscono la sicurezza dell’accesso e della permanenza in ospedale.
Check point
In Humanitas Gavazzeni si accede solo da via Europa, in Humanitas Castelli da via Mazzini. Restano attivi i controlli agli ingressi per le opportune rilevazioni di sicurezza: misurazione della temperatura corporea, igiene delle mani e questionario anamnestico. In caso di febbre superiore o uguale a 37.5°C il paziente viene rimandato a domicilio, con indicazione di contattare il proprio Medico di Base.
Queste manovre preventive, indispensabili per garantire la sicurezza di tutti, possono causare leggeri rallentamenti. Una persona dedicata al controllo dei flussi è a disposizione per assicurare il regolare svolgimento delle procedure.
Dispositivi di protezione
All’ ingresso vengono consegnati i dispositivi di protezione individuali opportuni, sia agli operatori sanitari sia ai pazienti. Spazi e macchinari vengono continuamente sanificati.
Accesso negato agli accompagnatori
Non è permesso l’ingresso degli accompagnatori, salvo casi di inabilità o paziente minorenne. L’accesso dei visitatori ai reparti rimane sospeso. Per gli accompagnatori sono state create due tensostrutture con sedute distanziate nel parco di Humanitas Gavazzeni.
Distanza sociale
Gli orari di servizio sono stati rimodulati e ampliati. Gli accessi verranno regolamentati e sono state predisposte misure cautelative in tutte le aree di attesa. È importante prestare la massima attenzione alla nuova segnaletica presente negli ospedali: adesivi sul pavimento, contrassegni colorati su sedute, ascensori e corridoi.
Personale in sicurezza: smart working e tamponi
L’uso degli uffici e degli spazi comuni, come ad esempio la mensa, prosegue all’insegna della riduzione degli assembramenti e della chiusura al pubblico.
Il lavoro da casa del personale di staff, ove possibile, è stato incentivato. Come da disposizione di Regione, gli operatori sanitari sono sottoposti a tamponi per un ritorno alle attività in sicurezza.
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2.3 milioni visite
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+56.000 pazienti PS
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+3.000 dipendenti
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45.000 pazienti ricoverati
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800 medici