Una delle preoccupazioni di chi si sottopone a un intervento di rinoplastica è quella della perdita di sangue durante l’operazione e la conseguente coagulazione.
Un pensiero che oggi può essere accantonato dal momento che le tecniche degli interventi al naso adottate oggi sono quanto mai sicure e la perdita di sangue è davvero ridotta al minimo.
«Un miglioramento oggi possibile grazie al lavoro di squadra paziente-medico-anestesista che viene messo in campo – risponde alla domanda di una lettrice del settimanale Viversani & Belli (n. 10 – 1 marzo 2019) il dottor Fabio Meneghini, chirurgo maxillofacciale, specializzato in rinoplastica di Humanitas Castelli Bergamo –. Prima di procedere con l’operazione sappiamo perfettamente, grazie alle indagini di routine, se siamo in presenza di anemia e se possono sorgere problemi di coagulazione».
Fondamentale, nel corso dell’intervento di rinoplastica, è anche la presenza dell’anestesista, chiamato a tenere sotto controllo la pressione arteriosa per tutto il tempo ritenuto necessario.
Per quanto riguarda il post-operatorio, è importante che il paziente collabori e segua con attenzione le indicazioni del medico specialista: «Oltre all’eventuale utilizzo, nelle prime ventiquattro ore, di tamponi inseriti nelle narici, è fondamentale che nelle ore che fanno seguito all’intervento il paziente mantenga la testa in posizione elevata rispetto al corpo e applichi ghiaccio sulla piramide nasale e sulla fronte».
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici