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Freddo e pelle dei bambini, la dermatite atopica è in agguato

La pelle è l’organo del nostro corpo che per primo entra in contatto con gli elementi che ci circondano – fisici, atmosferici, termici, ecc. – e ne subisce gli influssi in positivo e in negativo.

Il freddo e le basse temperature che caratterizzano la stagione invernale, in generale, possono causare problemi alla pelle e tra i bambini, in particolare ma non solo, il più diffuso di questi è la dermatite atopica. Una patologia di cui parliamo con il dottor Maurizio Nudo, responsabile del Servizio di Dermatologia di Humanitas Castelli di Bergamo.

In che cosa consiste la dermatite atopica e da che cosa è causata quando colpisce i bambini?

«La dermatite atopica è un’infiammazione cronica della pelle che si manifesta attraverso un forte prurito. Si sviluppa soprattutto nei piccoli che hanno già di per sé una pelle atopica, cioè secca e iper reattiva, derivata da un’ereditarietà che proviene da almeno uno dei due genitori. Quando la pelle così sensibile viene sottoposta a sbalzi termici – con passaggi bruschi dal caldo al freddo o viceversa – si può creare un vero e proprio shock termico per cui la superfice della cute, che è già secca di suo, lo diviene ancora di più e tende a desquamarsi e a innescare meccanismi di irritazione».

Quali sono gli effetti della dermatite atopica? E quali parti del corpo ne sono maggiormente interessate?

«La dermatite atopica si evidenzia con rossore ed escoriazione e con gli eventuali esiti legati al prurito, perché il bambino tende a grattarsi procurandosi piccole ferite che possono rappresentare la porta d’ingresso di infezioni batteriche, cosa che accade soprattutto quando le mani del bambino non sono del tutto pulite. Si può localizzare in zone ben definite come il viso, le pieghe che sono poste all’interno del gomito e quelle che si trovano nel retro delle ginocchia, oltre alle superfici anteriori e posteriori delle braccia».

Che cosa devono fare i genitori che riscontrano problematiche di questo tipo nei loro piccoli?

«Quando c’è sospetta presenza di dermatite atopica – ma anche in via preventiva, nel caso ci sia una familiarità riconosciuta – la prima accortezza da osservare riguarda la scelta degli indumenti indossati dai bambini. Quelli a contatto diretto con la pelle devono essere in cotone e avere tonalità chiare. La lana, allergizzante e irritante, deve essere tenuta lontana dalla pelle, così come le fibre sintetiche e i capi colorati, che possono rilasciare pigmenti o colore dannosi, se non addirittura tossici, per la cute. In casa, inoltre, è necessario evitare il contatto con tappeti o moquette, che sono ricettacoli di polvere e acari. Non bisogna poi esagerare mantenendo temperature troppo calde, perché le principali problematiche che riguardano i bambini “atopici” sono date proprio, come detto, dagli sbalzi termici».

Ci sono altri accorgimenti da osservare?

«Sì, altri aspetti importanti riguardano la detersione e l’idratazione della pelle del bambino, che va lavata con detergenti oleosi. Il consiglio è sempre quello di utilizzare oli da bagno che non producono troppa schiuma, ricordando che un buon detergente non si giudica dalla forma schiumogena ma piuttosto dalla sua capacità di essere idratate e il migliore, da questo punto di vista, è proprio l’olio da bagno. Oltre alla detersione, è importante assicurare alla pelle una buona idratazione con l’utilizzo di prodotti a base di vaselina bianca e creme a base di glicerina. Il suggerimento è quello di non utilizzare prodotti troppo grassi o profumati, perché il profumo contiene sostanze chimiche che possono portare alla presenza di irritazioni, in particolare a dermatiti allergiche».

E quando la dermatite atopica è ormai presente, che cosa bisogna fare?

«Bisogna rivolgersi al proprio medico o a un dermatologo, evitando le soluzioni fai da te, che a volte contribuiscono a peggiorare la situazione, anziché a risolverla».

Dermatologia E Venerologia

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