Un disturbo della pelle molto spesso associato ad ambienti umidi: parliamo di verruche che, se non trattate, possono comportare problemi all’epidermide. Come curarle? L’abbiamo chiesto al dottor Maurizio Nudo, responsabile della dermatologia di Humanitas Castelli di Bergamo.
Dottor Nudo, come riconoscere le verruche?
“Si riconoscono perché creano una vera e propria ‘papula’ sulla pelle, molto spesso pigmentata e spessa. Possono presentarsi su mani e piedi, ma molto spesso anche sul volto“.
Sono contagiose?
“Sì, attraverso il sangue, ferendosi sulla verruca. Ma sfatiamo il mito che si prendano solo in piscina e in palestra, perché ci sono soggetti che non vanno né in piscina né in palestra e sviluppano lo stesso le verruche e questo è a causa del sistema immunitario che spesso è debole e come sintomo manifesta questa sintomatologia”.
Per trattarle sono utili i cerotti in commercio?
“Sì, funzionano perché sono a base di acido salicilico che serve a ‘sfaldare’ la verruca. Se il problema non si risolve, è utile ricorrere alla crioterapia, vale a dire il congelamento della lesione che è presente sulla pelle”.
In cosa consiste?
“La crioterapia consiste nell’emissione di un gas, azoto liquido, a meno 180gradi centigradi che congela la verruca. A questo congelamento fa seguito una bolla che stacca la verruca. A distanza di un mese la lesione viene nuovamente controllata e, in caso sia ancora presente, possiamo svolgere un’altra seduta”.
Un altro trattamento contro le verruche è il laser, come funziona?
“Il laser è uno step successivo alla crioterapia e si effettua con una piccola anestesia locale. Consiste nel laser C02 che carbonizza e brucia la verruca: questo provoca una piccola ferita che guarisce in poco tempo. A differenza della crioterapia con il laser è necessario solo una seduta dal momento che riesce ad andare in profondità”.
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