Che cos’è la vitiligine?
La vitiligine è una malattia della pelle causata da una mancanza di melanina, il pigmento che dona alla pelle il suo caratteristico colorito. È una patologia che può colpire sia i bambini sia gli adulti e che provoca un imbiancamento della pelle, senza peraltro incidere sulla sua struttura.
Quali sono le cause della vitiligine?
Le cause della vitiligine si pensa siano molteplici, al momento una causa certa non c’è. Questa discromia cutanea può essere associata a problemi a carico della tiroide, ma è una causa ipotetica, non certa. Si parla anche di problemi a carico della vitamina D oppure ci sono problematiche associate, molto più di frequente, a traumi, eventi di tipo psicogeno, soprattutto eventi luttuosi o di stress psicologico, dispiaceri che possono attivare una sorta di risposta anticorpale contro i melanociti che scompaiono dalla loro sede lasciando una macchia bianca.
Quali sono i sintomi della vitiligine?
Dal punto di vista dermatologico il sintomo più evidente della vitiligine è un alterazione della pigmentazione della pelle, che tende a sbiancare e a perdere il suo colorito naturale. Per quanto riguarda la pelle non c’è invece alcun sintomo dal punto di vista strutturale.
Mentre la psoriasi o la dermatite atopica sono accompagnate da prurito, essudato e altre componenti, nella vitiligine non compare alcuna di queste sintomatologie.
Come può essere diagnosticata la vitiligine?
La vitiligine viene diagnosticata nel corso di una visita dermatologica durante la quale lo specialista dermatologo svolge una buona raccolta anamnesica alla ricerca di un’eventuale familiarità con questa o con altre patologie e a seconda dell’esito della visita clinica che fa seguito, può disporre l’esecuzione di specifici esami del sangue.
Come si può curare la vitiligine?
La cura della vitiligine varia a seconda che ci si trovi nel periodo dell’anno più caldo o in quello caratterizzato da temperature più basse.
Durante la stagione invernale l’applicazione principale per la vitiligine è quella che richiede l’utilizzo di raggi UVB a banda stretta.
D’estate si può invece predisporre un programma di cura a base di sostanze da applicarsi sulla pelle prima dell’esposizione al sole avendo cura di far seguire un’esposizione graduale, che preveda un aumento di 5 minuti al giorno fino a giungere a un massimo di un’ora.
La terapia utilizzata in questo caso è di tipo galenica, deve cioè essere formulata e preparata in farmacia. Le sostanze utilizzate si chiamano furocumarine e sono estratte da piante originarie del Sudamerica che producono un effetto stimolante sulla melanina e quindi favoriscono la pigmentazione della pelle.
Fondamentale, perché questa cura abbia effetto è che dopo l’applicazione della sostanza ci sia un’esposizione graduale al sole. Deve essere dunque eseguita una doppia azione: prima l’applicazione della crema e poi, non prima che sia trascorsa mezz’ora, l’esposizione al sole.