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Enuresi notturna


Che cos’è l’enuresi notturna?

L’enuresi notturna è il disturbo che porta all’emissione incontrollata e involontaria di urina durante il sonno pur in assenza di lesioni dell’apparato urinario.

Può colpire le persone adulte, ma riguarda in particolare i bambini con più di 5 anni di età (circa il 10/15% ne è coinvolto).

Oltre che dal punto di vista fisico, questo disturbo produce nei bambini forti effetti anche dal punto di vista psicologico. La tendenza a vergognarsi del disturbo porta infatti a evitare tutte le situazioni che possano mettere in imbarazzo, come gite scolastiche, campeggi o soggiorni da amici o parenti.

Questo comporta un ritiro dalla vita sociale e un conseguente deterioramento della vita relazionale del bambino.

 

Quali sono le cause dell’enuresi notturna?

L’enuresi notturna, in particolare la sua forma secondaria, ha in genere un’origine di natura emotiva: c’è infatti una regressione dello sviluppo del bambino che tende inconsciamente a tornare come quando era più piccolo.

Una condizione che può derivare da molti fattori, come la nascita di un fratellino o di una sorellina, uno shock subito in famiglia o nell’ambiente scolastico, la separazione dei genitori, ecc.

Tutte situazioni che minano le certezze del bambino portando a inevitabili ripercussioni sul suo bisogno di sicurezza e di attenzione.

 

Come può essere individuata l’enuresi notturna?

Si ritiene si tratti di enuresi notturna quando questo disturbo si manifesta almeno due volte alla settimana per tre mesi consecutivi.

 

Come si può curare l’enuresi notturna?

L’enuresi notturna può essere curata, in base alla decisione del medico, dal punto di vista farmacologico o da quello comportamentale.

Fondamentale, in questo caso, è individuare le cause alla base del disturbo e fornire al bambino un sostegno di tipo psicologico e psicoeducativo che permetta di evitare comportamenti che potrebbero aggravare la situazione con un aumento dell’imbarazzo e dei sensi di colpa.

Dal punto di vista dei farmaci in genere il medico prescrive anticolinerigici o desmopressina, che aumentano la capacità di trattenere l’urina.

Dal punto di vista comportamentale può essere utile la compilazione di un diario in cui attraverso semplici disegni il bambino annota se si sveglia completamente asciutto, se ha bagnato ma si è alzato spontaneamente per andare in bagno a svuotare la vescica o se si è bagnato molto senza risveglio.

Il tutto per far sì che prenda coscienza del disturbo e partecipi in modo attivo a risolverlo in prima persona, con l’aiuto dei genitori.

 

Area medica di riferimento per l’enuresi notturna

Per maggiori informazioni sull’enuresi notturna, vedi l’Unità Operativa di Urologia di Humanitas Castelli Bergamo.

Unità Operative