Esistono vari tipi di sale, che si distinguono per sfumature di colore e di sapore e per la loro capacità di abbinarsi a differenti alimenti.
La suddivisione, in particolare, è questa:
- sale marino, ottenuto facendo evaporare l’acqua del mare
- sali di rocca o salgemma, estratto dalla rocca o dalle miniere di sale.
La distinzione riguarda in particolare la presenza più o meno marcata di iodio, l’elemento chimico che gioca un ruolo fondamentale nel funzionamento del metabolismo e della tiroide.
Il sale marino che viene utilizzato in cucina è povero di iodio perché per essere ripulito dalle impurità richiede un’operazione di raffinazione, durante la quale perde in gran parte lo iodio presente. Il salgemma, al contrario, è cloruro di sodio e non deve essere raffinato per cui risulta essere particolarmente ricco di iodio.
Anche il sale marino integrale, quindi non raffinato, è ricco di iodio.
I sali marini
I sali marini integrali italiani che meritano di essere menzionati, ci sono il sal fiore di Romagna, il fiore di sale di Trapani e il sale dolce di Cervia.
Gli stessi sali del mondo che meritano una segnalazione sono: il sale grigio bretone, il fiore di sale di Camargue, il sale nero di Cipro, il sale Helan Mon (Galles, Regno Unito), il fleur de sal dell’Algarve (Portogallo), il sale marino nero e il sale marino rosso, entrambi delle Hawaii.
I sali di rocca e salgemma
Tra i sali di rocca e salgemma da segnalare nel mondo ci sono: il sale rosa dell’Himalaya, il sale rosa maras (Perù), il sale mirroir (Bolivia), il sale blu di Persia, il sale viola Kala Namak (India).
Avvertenza
Le informazioni riportate sono indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi alle indicazioni del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.