Che cosa sono i miorilassanti?
I farmaci miorilassanti sono in grado di rilassare la muscolatura dell’organismo, in particolare:
- la muscolatura scheletrica, ovvero i muscoli volontari, la cui contrazione è regolata cioè da attività cerebrale volontaria
- la muscolatura liscia, ovvero quella la cui contrazione è regolata dal sistema nervoso autonomo e quindi non dipende dalla volontà del soggetto.
I meccanismi attraverso cui i farmaci miorilassanti riescono a indurre la rilassatezza muscolare sono vari e diversi fra loro:
- i miorilassanti centrali agiscono per lo più a livello del sistema nervoso centrale, inibendo la contrazione muscolare e per questo vengono impiegati come antispastici e bloccanti neuromuscolari in ambito di anestesia chirurgica
- i miorilassanti competitivi, o “non depolarizzanti”, agiscono a livello del sistema nervoso periferico, interrompendo la trasmissione neuromuscolare, riducendo la risposta dei recettori all’aceticolina rilasciata in seguito all’impulso nervoso. In genere questa categoria di miorilassanti è contraddistinta da un’azione piuttosto prolungata e viene utilizzata nell’ambito delle operazioni maggiori
- i miorilassanti depolarizzanti agiscono anch’essi a livello del sistema nervoso periferico, bloccando la trasmissione neuromuscolare e producendo una parziale depolarizzazione sostenuta della placca motrice che rende i tessuti incapaci di rispondere al neurotrasmettitore. Hanno una durata inferiore, nel tempo, e per questo sono impiegati nelle operazioni minori e nelle manipolazioni.
Come si assumono i miorilassanti?
I farmaci miorilassanti sono disponibili sotto forma di compresse, capsule o sospensione da assumere per via orale, oppure sotto forma di soluzioni per iniezioni da effettuarsi per via sottocutanea, intramuscolare o endovenosa.
Questi farmaci devono sempre essere utilizzati a seguito di prescrizione medica e dopo avere seguito strettamente le indicazioni del medico relative alla posologia e alle modalità di assunzione. Non seguire queste accortezze potrebbe ridurre l’assorbimento del farmaco o rendere inutile il trattamento.
Controindicazione dei miorilassanti?
L’assunzione di miorilassanti comporta alcune controindicazioni che variano in base alla tipologia di medicinale assunta e al suo dosaggio. I principali effetti collaterali riportati sono: astenia, ipotonia, vertigini, disturbi del sonno, disturbi del tratto gastrointestinale.
La sonnolenza è provocata in particolare dai miorilassanti che agiscono sul sistema nervoso centrale. In generale, comunque i miorilassanti risultano essere ben tollerati anche nei casi di trattamenti prolungati.
L’assunzione di miorilassanti durante l’allattamento al seno è sconsigliato, poiché il farmaco assunto dalla mamma passa nel latte materno. Per quanto riguarda l’uso di miorilassanti durante la gravidanza, invece, questi devono essere utilizzati solo quando il potenziale beneficio per la madre supera i potenziali rischi per il feto. L’uso durante i primi tre mesi di gravidanza deve comunque essere sempre evitato.
I principali miorilassanti
Tra i principali miorilassanti ci sono:
- Alfusozina
- Alprostadil
- Atracurio
- Ciclobenzaprina
- Dantrolene
- Darifenacina
- Mivacurio
- Omatropina
- Oxibutinina
- Pancuronio
- Pipecuronio
- Rapacuronio
- Rocuronio
- Silodosina
- Succinilcolina
- Tamsulosina
- Tizanidina
- Tropicamide
- Tubocurarina
- Vecuronio