La crusca di avena consiste nel residuo della macinazione dell’avena, le scagliette che sono generate dall’involucro fibroso che riveste la stessa avena.
A lungo è stato considerato un prodotto di scarto ed è stato impiegato per la sola alimentazione del bestiame. Negli ultimi decenni, però, se n’è riconosciuto un importante ruolo in ambito di alimentazione umana, con particolare attenzione alla regolazione dell’attività intestinale.
Quali sono le proprietà nutrizionali della crusca di avena?
100 grammi di crusca d’avena offrono un apporto di circa 246 calorie. Nella stessa quantità sono presenti:
- 6,5 g di acqua
- 17 g di proteine
- 7 g di lipidi
- 66 g di carboidrati
- 15 g di fibre
- 1,5 g di zuccheri
- 1,17 mg di vitamina B1 (tiamina)
- 0,22 mg di vitamina B2 (riboflavina)
- 0,9 mg di vitamina B3 (niacina)
- 0, 16 mg di vitamina B6 (piridossina)
- 52 µg di vitamina B9 (acido folico)
- 3,2 µg di vitamina K (naftochinone)
- 1 mg di vitamina E (tocoferolo)
- 58 mg di calcio
- 5,4 mg di ferro
- 235 mg di magnesio
- 734 mg di fosforo
- 566 mg di potassio
- 4 mg di sodio
- 3,1 mg di zinco.
Quando non bisogna mangiare crusca di avena?
Le fibre che sono presenti nella crusca d’avena possono ridurre l’assorbimento della lovastatina, farmaco che viene utilizzato per ridurre il colesterolo nel sangue. Perciò è da evitare il consumo di questa crusca quando ci si sta sottoponendo a una terapia che preveda l’assunzione di questo farmaco.
Quali sono i possibili benefici della crusca di avena?
La crusca d’avena ha il potere di aumentare e ammorbidire la massa fecale e per questo viene ritenuta ideale per regolarizzare l’attività dell’intestino.
Buono è il suo potere saziante, tanto da essere spesso inserita in diete che sono contraddistinte da un introito calorico ridotto. Riduce inoltre la presenza di grassi nel sangue e aiuta a tenere sotto controllo il livello di colesterolo “cattivo” e la quantità di zuccheri che circolano nel sangue, tanto da essere ritenuto, per questo, alimento adatto al consumo di chi soffre di diabete o di intolleranza al glucosio.
Recenti studi dimostrerebbero che il consumo di crusca di avena possa contribuire a produrre effetti positivi sulla salute della pelle.
Quali sono le controindicazioni della crusca di avena?
La crusca di avena produce effetti lassativi per cui il suo consumo è controindicato per le persone che soffrono di problemi intestinali come la colite.
Un consumo prolungato di crusca può contribuire a generare disturbi come flatulenza e meteorismo.
Avvertenza
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi alle indicazioni del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.