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Cataratta – Chirurgia, percorso del paziente


L’intervento di cataratta è l’unico trattamento disponibile per curare in modo definitivo questa patologia oculare e prevede la sostituzione del cristallino opaco con un cristallino artificiale trasparente (IOL lente intraoculare).

Il cristallino è una lente naturale biconvessa posizionata all’interno dell’occhio, subito dietro all’iride, dietro la pupilla. In presenza di cataratta il cristallino perde di trasparenza provocando un peggioramento visivo con sfuocamento, con disturbi durante la guida notturna e persino con difficoltà nel riconoscere persone e/o cose a una determinata distanza.

Il trattamento chirurgico della cataratta è necessario perché non esistono terapie che possono guarire la cataratta e il mancato intervento comporta, in tempi variabili da soggetto a soggetto, la perdita pressoché totale della vista. Il ritardato intervento rende più rischiosa la chirurgia.

Attualmente questo tipo di intervento viene condotto in regime ambulatoriale cosicché il paziente possa tornare a casa già poche ore dopo l’esecuzione dell’operazione.

Visita di controllo ambulatoriale

La diagnosi di cataratta avviene dopo una valutazione generale eseguita dall’equipe di specialisti oculisti del Centro Oculistico di Humanitas Castelli in prima visita o in visita di controllo ambulatoriale con eventuali esami diagnostici del caso: Floroangiografia retinica (FAG), Tomografia Ottica computerizzata (OCT), Campimetria, Ecografia.

Qualora si riscontrassero le indicazioni chirurgiche viene formulata una richiesta di intervento dallo specialista che provvede a inoltrarla all’ufficio prenotazione.

Prenotazione del pre-ricovero e dell’intervento

L’ufficio preposto contatta telefonicamente il paziente per programmare le date del pre-ricovero e dell’intervento chirurgico da eseguirsi a pochi giorni di distanza.

La chiamata avviene seguendo la lista di prenotazione per scorrimento temporale e dipende dal numero di persone prenotate per lo specifico intervento.

Pre-ricovero

Il pre-ricovero viene eseguito qualche giorno prima dell’intervento e ha una durata di poche ore e mira a verificare l’idoneità del paziente a subire un intervento chirurgico.

È sempre consigliato di essere accompagnati o di recarsi in clinica utilizzando i mezzi pubblici. Durante la visita può essere necessario dilatare le pupille con apposite gocce di collirio, ciò comporterà una visione sfocata per qualche ora e maggior sensibilità alla luce del sole. Per questo motivo è consigliabile non mettersi alla guida e portare con sé un paio di occhiali da sole.

Il paziente viene accolto dal personale medico e ortottico che approfondiscono lo stato di salute dei suoi occhi tramite l’esecuzione di esami e di indagini specifiche, tra cui la principale è l’Ecobiometria che è indispensabile per valutare il tipo di lente artificiale che dovrà essere inserita nell’occhio in sostituzione del cristallino opacato.

Lo specialista si accerterà anche dello stato di salute generale del paziente e potrà prescrivere l’esecuzione di indagini supplementari (ad esempio: analisi del sangue, elettrocardiogramma) allo scopo di determinare la presenza di eventuali controindicazioni all’intervento di cataratta o la presenza di eventuali fattori di rischio.

Oltre agli esami di routine, nel giorno del pre-ricovero, viene compilata la cartella elettronica, viene verificato che il paziente sia in possesso dell’Informativa specifica per la Procedura programmata (consegnata all’atto della visita) e viene spiegata la procedura chirurgica. Dopo gli eventuali chiarimenti si procede alla firma del relativo Consenso Informato.

Il giorno dell’intervento

Il giorno dell’intervento è necessario stare a digiuno e prendere tutte le medicine abituali. Nel caso di farmaci particolari, può essere consigliabile sospendere queste medicine da qualche giorno a una settimana prima dell’intervento, previo parere dell’oculista curante e del medico di base. Il giorno dell’intervento il paziente deve evitare di truccare viso e occhi.

Il paziente deve recarsi presso l’Ufficio Accettazione degenze sito al 1° piano di Humanitas Castelli, munito di tessera sanitaria e impegnativa del medico di famiglia indicante la tipologia di intervento da eseguirsi; in seguito il paziente viene accolto presso il reparto di Day surgery dal personale infermieristico e dal Chirurgo Oculista che prende visione degli esami preoperatori (cartella elettronica, biometria).

Dopo aver segnato la lateralità dell’occhio da operare con penna dermografica e instillato il collirio dilatatore della pupilla, il paziente viene vestito con camice sterile e fatto attendere in stanza di degenza. Infine, quando è il suo turno, viene accompagnato dal personale infermieristico in sala operatoria su carrozzina motorizzata.

L’intervento

In sala operatoria viene accolto dal personale infermieristico e fatto sdraiare sul lettino operatorio. I pazienti che soffrono di problemi alla cervicale o al collo e faticano a stare sdraiati possono beneficiare di alcune posizioni particolari ottenibili con letti operatori ergonomici.

Prima di iniziare l’intervento di cataratta vero e proprio viene applicato al braccio del paziente un accesso venoso per eventuale introduzione di farmaci necessari per permettere l’esecuzione dell’intervento e viene instillato nell’occhio da operare un farmaco anestetico locale.

Talvolta, tuttavia, il medico potrebbe ritenere necessario somministrare l’anestesia mediante un’iniezione vicino all’occhio (retrobulbare, peribulbare, sottotenoniana), in entrambi i casi il paziente è sveglio e cosciente ma non percepisce alcun dolore. Solo in rari casi può rendersi necessaria l’anestesia generale. La scelta è fatta dal chirurgo oculista col parere del medico anestesista sulla base delle condizioni cliniche del paziente.

L’intervento è eseguito in sala operatoria con l’ausilio di un microscopio operatorio. La fase principale dell’intervento chirurgico si chiama facoemulsificazione e consiste nella frammentazione del cristallino opacizzato utilizzando un apposito strumento dotato di una sonda in grado di emettere ultrasuoni ad alta frequenza, il facoemulsificatore.

Al termine della facoemulsificazione, attraverso una piccola incisione, viene impiantata la lente intraoculare (IOL) più idonea per il paziente.

L’intervento chirurgico ha generalmente una breve durata (15-20 minuti), tuttavia, i tempi di permanenza in sala operatoria sono maggiori, poiché comprendono la preparazione all’intervento e un breve periodo di osservazione al termine dello stesso.

Il post-operatorio

Al termine dell’intervento il paziente viene bendato e trasferito dal personale infermieristico in reparto, nelle stanze di degenza. Dopo 30/60 minuti viene controllato e dimesso dallo specialista oculista con la consegna della lettera di dimissione che comprende il referto, la terapia domiciliare (collirio antibiotico+steroide) e la data del successivo controllo.

È fondamentale non toccare l’occhio operato il giorno dell’intervento. Per questo motivo è consigliabile proteggere sempre l’occhio con occhiali durante il giorno e una conchiglia trasparente rigida (fornita dalla clinica) durante il sonno. Evitare ambienti affollati o sporchi come i mezzi pubblici nei primi giorni successivi l’intervento. Similmente occorre evitare il contatto ravvicinato con animali domestici nei primi momenti. Il rischio è infatti quello di sviluppare un’infezione che potrebbe essere una complicanza assai grave.

Il primo controllo post-chirurgico

Il primo controllo post-chirurgico avviene il giorno dopo o comunque entro 3 giorni dall’intervento e consiste nella valutazione clinica delle incisioni, del corretto posizionamento della lente artificiale, del tono oculare e viene verificata l’esclusione di processi infiammatori/infettivi in corso.

Durante la visita di controllo il medico fornisce al paziente, nuovamente, tutte le indicazioni in merito alla terapia farmacologica da assumere e ai comportamenti da tenere al fine di garantire un rapido e corretto recupero.

In linea generale, si consiglia di proteggere gli occhi dalla luce del sole e dalle luci artificiali, di proteggere l’occhio da schizzi d’acqua mentre ci si lava, evitare attività lavorative e sportive intense che potrebbero stressare l’occhio durante la fase di recupero. Si consiglia, inoltre, di evitare attività a causa delle quali potrebbero penetrare nell’occhio polvere, sporcizia e/o altri contaminanti; è necessario evitare di sfregare gli occhi con le mani, a maggior ragione se sporche.

Il secondo controllo post-chirurgico

Il secondo controllo post-chirurgico viene programmato, salvo indicazioni differenti dello specialista, a circa 20/30 giorni dall’intervento e, in quell’occasione, può essere prescritta la correzione aggiornata dell’occhiale. Quest’intervallo di tempo, tuttavia, può variare da un paziente all’altro e viene stabilito dal medico caso per caso.

Il recupero totale dall’intervento di cataratta, normalmente, avviene nel giro di 5-6 settimane, benché possa comunque esservi una certa variabilità da paziente a paziente.

Possibili effetti collaterali dell’intervento di cataratta

Benché l’intervento di cataratta sia considerato come un’operazione “quasi” di routine, esso non è esente da rischi e complicazioni. Inoltre, nonostante il recupero sia generalmente molto rapido, è comunque possibile che si manifestino alcuni effetti indesiderati.

Dopo l’intervento di cataratta potrebbero comparire rossore agli occhi, gonfiore e temporaneo offuscamento della visione. Anche l’aumento della sensibilità alla luce e un incremento della lacrimazione sono effetti secondari molto comuni. Infine, potrebbero altresì manifestarsi fastidio, prurito e/o dolore.

In caso di comparsa di questi effetti, anche se temporanei, è sempre bene contattare l’oculista di fiducia o la struttura sanitaria in cui è stata eseguita l’operazione.

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