Che cosa sono le perdite uretrali?
Con perdite uretrali si indica – in ambito medico – l’emissione di secrezioni di diversa tipologia dall’uretra. Sono piuttosto frequenti nell’uomo e più rare nella donna. Risultano in genere associate alla presenza di infiammazioni o di infezioni, ma possono dipendere anche da malfunzionamenti dell’apparato urinario.
Come si presentano le perdite uretrali?
A seconda della patologia che è alla loro base, le perdite uretrali possono apparire di diverso colore (bianco-giallastre, trasparenti, lattacee) e di diverse consistenze.
La loro presenza può essere del tutto asintomatica, così come può invece risultare accompagnata da una sensazione di bruciore e fastidio che può essere presente in tutto l’arco della giornata e acuirsi in particolar modo prima, durante e dopo la minzione.
In alcuni casi, infine, queste perdite possono essere accompagnate anche da altri disturbi come la nicturia (condizione caratterizzata da frequenti minzioni notturne) e la pollachiuria (aumento esagerato della frequenza delle minzioni, senza che necessariamente sia aumentato il volume totale dell’urina emessa).
Quali malattie si possono associare alle perdite uretrali?
Alle perdite uretrali possono associarsi varie patologie, tra cui: orchite, prostatite, uretrite, traumi, trichomonas, candida, clamidia, epididimite, gonorrea.
Quali sono i rimedi contro le perdite uretrali?
Poiché le condizioni mediche che risultano associabili al disturbo sono molteplici, al fine di identificare un trattamento adatto per le perdite uretrali è fondamentale diagnosticare la patologia che ne è alla base ed agire su di questa.
È bene quindi evitare i rimedi “fai da te”; le medicazioni effettuate impropriamente possono difatti sovrapporre alla malattia di base, che non viene curata, altre condizioni come irritazioni, allergie e infezioni che vanno a complicare il quadro clinico e rendono più complesso il recupero.
Con le perdite uretrali quando rivolgersi al proprio medico?
In presenza di perdite uretrali è sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia per un consulto.