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Un nuovo microscopio chirurgico per il centro Oculistico di Humanitas Castelli

Un nuovo microscopio capace di essere un indispensabile sopporto in ambito di interventi di chirurgia oculistica. Questo lo strumento di cui si è dotato il Centro Oculistico di Humanitas Castelli di Bergamo, diretto dal prof. Mario Romano.

Quando si parla di operazioni agli occhi, infatti, ci si riferisce a una particolare microchirurgia che, nelle sue varie estrinsecazioni, richiede il coinvolgimento di numerose e svariate attrezzature, con cui eseguire e “controllare” quanto viene fatto dal chirurgo in tempo reale.

Ne parliamo con il dottor Davide Allegrini, responsabile del Servizio di Maculopatia del Centro oculistico.

Qual è l’utilizzo di questo nuovo microscopio operatorio, quali sono le differenze con gli strumenti da voi fino a qualche tempo fa utilizzati?

«Questo microscopio è molto più potente e offre la capacità di eseguire interventi visualizzati su uno schermo in 3D. In pratica, attraverso speciali occhiali, il chirurgo può evidenziare in tre dimensioni l’area interessata dall’intervento, con grande vantaggio dal punto di vista dell’esecuzione dell’operazione».

Quali sono gli interventi che richiedono l’utilizzo del microscopio chirurgico?

«Stiamo parlando di tutti gli interventi dell’occhio, in particolare quelli di chirurgia della cataratta e di chirurgia vitreoretinica, relativi quindi a patologie che riguardano cataratta e retina».

Oltre a favorire una migliore esecuzione dell’intervento da parte del chirurgo, quali altri vantaggi offre questo nuovo microscopio?

«I vantaggi riguardano soprattutto il lavoro d’equipe che viene svolto all’interno della sala operatoria, perché la visione ottimale dell’intervento, in tempo reale, è consentita anche allo strumentista e agli assistenti, che in questo modo possono collaborare al meglio con il chirurgo. Ma non è tutto qui: questo microscopio è dotato di un OCT intraoperatorio che permette di assistere e di guidare il chirurgo con un’analisi retinica intraoperatoria durante l’intervento, consentendogli di valutare la chirurgia seduta stante, durante l’operazione, e non in una seconda battuta da eseguirsi in ambulatorio. La possibilità di valutare quanto eseguito in tempo reale è un vantaggio non da poco per il chirurgo e la sua equipe oltre che, ovviamente, per il paziente».

Può essere utilizzato anche dal punto di vista diagnostico?

«No, il suo è un utilizzo esclusivamente chirurgico ed è interessante sottolineare che questo strumento è dotato di un sistema di supporto “premium” che permette di direzionare e orientare al meglio le lenti particolari che hanno il fine di correggere il difetto astigmatico nel corso dell’intervento di chirurgia della cataratta».

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