Lo iodio 131 è un antitiroideo, un isotopo radioattivo che viene assimilato dall’intestino e immesso nella circolazione sanguigna. Da qui viene assorbita dalla tiroide, ghiandola che è avida di iodio, sulla quale produce un danno irreversibile con cui viene migliorato il quadro dell’ipertiroidismo. Il suo effetto richiede alcuni mesi per espletarsi.
A che cosa serve lo iodio 131?
Lo iodio 131 è usato per curare l’ipotiroidismo e le malattie della tiroide.
Viene utilizzato anche dal punto di vista diagnostico, per eseguire la scintigrafia tiroidea, esame con cui si può valutare la funzionalità della tiroide.
Come si assume lo iodio 131?
L’assunzione dello iodio 131 avviene per via orale.
Quali effetti collaterali ha l’assunzione di iodio 131?
Se assunto per scopi terapeutici, per curare l’ipertiroidismo, lo iodio 131 è capace di sviluppare vari effetti avversi in chi l’assume, tra cui: alterazione del gusto, disturbi gastrointestinali, mal di gola, infiammazione delle ghiandole salivari.
In una prima fase di cura possono verificarsi peggioramenti transitori dell’ipertiroidismo, causati dall’infiammazione che viene prodotta dal farmaco sulle cellule della tiroide. Si tratta però di un fenomeno fisiologico che è destinato a esaurirsi in un tempo breve.
Quali sono le controindicazioni all’uso di iodio 131?
A causa dei suoi effetti tossici, l’assunzione di iodio 131 deve essere assolutamente vietata durante la gravidanza e l’allattamento. Tra la fine di un ciclo di cura a base di iodio 131 e una nuova gravidanza, inoltre, devono trascorrere almeno sei mesi.
C’è controindicazione all’assunzione di iodio 131, inoltre, anche nel caso in cui già si assuma un numero elevato di farmaci a base di ormoni tiroidei oppure nel caso in cui ci sia presenza di tiroiditi.
Avvertenza
Le informazioni riportate sono indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico.