Il fico d’India è il frutto di alcune tipologie di piante della famiglia delle Cactaceae che crescono in luoghi caratterizzati da climi caldi e asciutti.
Il frutto è coperto di spine e da setole e ha colori cangianti, che passano dal giallo al rosso porpora.
Quali sono le proprietà nutrizionali del fico d’India?
100 grammi di fico d’India offrono un apporto di circa 53 calorie, suddivise in questo modo: 92% carboidrati, 6% proteine e 2% lipidi. Nella stessa quantità sono inoltre presenti:
- 83,2 g di acqua
- 0,8 g di proteine
- 0,1 g di lipidi
- 13 g di zuccheri solubili
- 5 g di fibre
- 8 mg di vitamina C (acido ascorbico)
- 10 µg di vitamina A (retinolo)
- 0,4 mg di vitamina B3 (niacina)
- 0,04 mg di vitamina B2 (riboflavina)
- 0,02 mg di vitamina B1 (tiamina)
- 190 mg di potassio
- 30 mg di calcio
- 25 mg di fosforo
- 0,4 mg di ferro.
La polpa contiene betanina, indicazantina, flavonoli, biotoli, carotenoidi, taurina e tocoferoli.
Quando non bisogna mangiare fico d’India?
Il consumo di fico d’India può contribuire a potenziare l’effetto ipoglicemizzante di alcune tipologie di farmaci tra cui la metformina, l’acarbosio, la gliburide e il rosiglitazone.
Nei pazienti che assumono diuretici come la furosemide e l’idroclorotiazeide l’assunzione di fico d’India può provocare un aumento della diuresi.
Quali sono i possibili benefici del fico d’India?
Il fusto del fico d’India in molti casi viene utilizzato per scopi medicinali. In particolare, viene inserito in preparati volti a controllare la pressione e a contrastare l’ipercolesterolemia. La stessa parte della pianta viene inoltre usata per contrastare acidità gastrica, dispnea, ulcere, affaticamento, problemi al fegato e glaucoma.
Alle pale spinose del fico d’India, invece, vengono attribuite proprietà antinfiammatorie e per questo sono considerate utili per contrastare pertosse, artrosi, edema o per prevenire l’infezione che potrebbe essere provocata dall’esistenza di ferite.
Quali sono le controindicazioni del fico d’India?
Capsule e succhi a base di fico d’India devono essere evitati in caso di gravidanza o di allattamento perché non esistono al momento prove scientifiche della sua sicurezza.
In generale, il fico d’India può dare allergia, scatenando reazioni sotto forma di dermatiti, Il contatto con le spine può infine generare reazioni sotto forma di granulomi.
Avvertenza
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi alle indicazioni del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.