Tre sono ospiti speciali che, il 22 novembre scorso, hanno fatto visita all’Unità Operativa di Ortopedia e Chirurgia Protesica di Humanitas Castelli.
Dall’Argentina sono giunti a Bergamo i medici chirurghi Prof. Dr. Nestor Ruben Fernandez (docente Facoltà di Medicina UNNE Buenos Aires), dr Gaston Fernandez Picchio (Centro medico del Parque Buenos Aires), dr. Josè Antonio Erro, per assistere a un intervento di chirurgia protesica dell’anca con tecnica mininvasiva anteriore eseguito dal dottor Paolo Prati e dalla sua equipe.
Obiettivo degli specialisti sudamericani è stato l’acquisire informazioni in relazione a questa tecnica, che il dottor Prati esegue già da alcuni anni e che richiede, per essere praticata, una lunga e attenta preparazione, sia dal punto di vista teorico sia sotto il profilo della pratica chirurgica.
La visita degli specialisti argentini
La visita dei tre chirurghi argentini ha avuto inizio con una riunione mattutina nel corso della quale il dottor Prati ha illustrato i concetti della via anteriore all’anca, con approfondimenti sull’anatomia chirurgica anteriore e sulla tecnica chirurgica utilizzata.
A seguire gli specialisti ospiti, uno alla volta, hanno potuto assistere direttamente a varie fasi dell’intervento, senza intervenire sul paziente.
La via anteriore all’anca
La via anteriore all’anca raccoglie grande interesse perché è una vera via invasiva, che non danneggia la muscolatura e non richiede il distacco di tendini.
Prevede, per essere eseguita, un’incisione minima ed è basata sul principio del fast-track che prevede la messa in atto di tutta una serie di procedure vantaggiose per il paziente. In particolare, permette di avere un controllo del dolore durante e dopo l’intervento, una minore insorgenza di complicanze e soprattutto una più rapida ripresa delle attività quotidiane da parte del paziente.
Il tutto eseguito da un’equipe multidisciplinare coordinata: il paziente è al centro del processo e intorno sono poste varie figure professionali specializzate che si attivano per raggiungere il miglior risultato possibile per il paziente stesso.
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